In coda per pane e caffè:
è il Monopoli comunista
Si chiama «Queue». Nasce per insegnare cosa significò vivere in Polonia coi viveri razionati e i crimini di guerra
«Queue», il Monopoli comunista (da CEN/IBERPRESS) |
IN CODA - Eccolo il gioco giudicato dai tabloid britannici «il più noioso di sempre»: si chiama Queue, «coda» appunto, e nasce per insegnare a chi negli Anni Ottanta ancora non era nato cosa significò vivere in Polonia in tempo di viveri razionati e di crimini di guerra, prima della caduta dei regimi comunisti nell'Europa dell'est. Lo ha progettato l'istituto polacco della Memoria, ovvero la Commissione incaricata dell'indagine sui crimini attuati contro la popolazione polacca, dal 1939 alla fine degli Anni Ottanta. In particolare, il gioco da tavola che verrà lanciato a inizio febbraio si rivolge ai più giovani e agli studenti – si gioca dagli 8 anni in su – per dar loro modo di sperimentare l'impotenza davanti a file interminabili, con chi passa davanti perché raccomandato da qualche gerarca, con i viveri razionati e la difficoltà a reperire beni di ogni genere tipici di quegli anni, in Polonia e non solo.
IL GIOCO – Come nel Monopoli originale che Queue ha preso a modello, ci si muove su caselle tirando un dado o pescando carte dalla versione polacca dei mazzetti di «imprevisti» e «probabilità». Tra gli imprevisti, una improvvisa chiusura dello spaccio dove il giocatore avrebbe dovuto trovare il pane; tra le probabilità, la raccomandazione di una persona influente per avere i generi di prima necessità prima degli altri, o, magari, per passare davanti a tutti. Al posto della prigione, la punizione peggiore è quella di finire in fondo alla coda. E al posto delle casette colorate di hotel e appartamenti di lusso del Monopoli, i legnetti rappresentano tanti omini che si allineano a formare la coda degli avventori davanti alla bottega (rappresentata dalla casella sul tabellone quadrato).
Eva Perasso
24 gennaio 2011(ultima modifica: 25 gennaio 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA
24 gennaio 2011(ultima modifica: 25 gennaio 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA
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