Wikileaks: Berlusconi danneggia Italia, cable gruppo Espresso
Per l'ex ambasciatore Spogli il Paese è un alleato "forte" ma in "declino" e non sempre "ideale" per gli Usa. Pubblicazione 4.000 dispacci diplomatici riservati. Premier "danneggia Italia ma ci è utile e va aiutato: Obama deve salvarlo a G8"
Roma, 18 feb. (TMNews) - A conclusione del suo mandato come ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli ha scritto un rapporto conclusivo alla segreteria di Stato. Nelle sue note conclusive - pubblicate dal gruppo Espresso - il ritratto ambivalente di un Paese considerato un alleato "forte" ma, a detta del diplomatico, non sempre "ideale" degli Stati Uniti. E Spogli ha insistito molto sul "declino" dell'Italia. Quanto al premier Berlusconi, per Spogli egli è diventato il simbolo di questo stato di cose. E in ogni caso è "chiara" la sua "volontà di anteporre i propri interessi personali a quelli dello stato".
L'Italia e gli Usa hanno collaborato per molti anni anche nella politica internazionale e con successo, ha scritto l'ex ambasciatore ma "questo non significa che l`Italia rappresenti sempre il partner ideale per sostenere gli sforzi degli Usa. Il lento ma sostanziale declino economico del Paese minaccia la sua capacità di avere un peso sulla scena internazionale. E la sua classe dirigente dimostra spesso di non avere una visione strategica - caratteristica sviluppatasi attraverso decenni di coalizioni di governo instabili e di breve durata. Le istituzioni italiane non sono sviluppate come sarebbe opportuno aspettarsi da un moderno Paese europeo".
"Il primo ministro Silvio Berlusconi è involontariamente diventato il simbolo di questo processo. Le sue continue gaffe e la sua povertà di linguaggio hanno più di una volta offeso gran parte del popolo italiano e molti leader europei. La sua chiara volontà di anteporre i propri interessi personali a quelli dello stato, il suo privilegiare le soluzioni a breve termine a discapito di investimenti lungimiranti, il suo frequente utilizzo delle istituzioni e delle risorse pubbliche per ottenere benefici elettorali sui suoi avversari politici hanno danneggiato l`immagine dell'Italia in Europa, creato un tono disgraziatamente comico alla reputazione dell'Italia in molti settori del governo statunitense". Nei 4.000 cable, di cui La Repubblica e l'Espresso hanno iniziato la pubblicazione, si legge anche un consiglio della diplomazia americana al presidente Obama in vista del G8 dell'Aquila: "Berlusconi danneggia l'Italia ma ci è utile e va aiutato: Obama deve salvarlo al G8 dell'Aquila".
Quanto alla politica estera, secondo gli stessi dispacci, Berlusconi si è "autoconferito il ruolo di mediatore mondiale, senza alcun tipo di coordinamento esterno". Non mancano, però, parole di apprezzamento: "l'Italia ha fatto molti sforzi - alcuni più seri, altri meno - per mantenere una posizione d'influenza e rilevanza internazionale" e "quando le è stato richiesto, è sempre riuscita a supportare la nostra leadership: in Iraq, in Afghanistan o in Medio Oriente".
Ancora un consiglio all'amministrazione Usa: "La combinazione tra declino economico e idiosincrasie politiche ha spinto molti leader europei a denigrare i contributi italiani, e di Berlusconi. Noi non dobbiamo farlo" ha suggerito Spogli che ha citato l'importanza dell'"influenza italiana nei Balcani"; il "ruolo determinante al mantenimento della pace in Libano e in Afghanistan"; gli investimenti italiani "decisivi per ogni comune politica di sicurezza energetica Ue-Usa che voglia contenere l'incremento dell'utilizzo impudente e aggressivo di Putin dell'energia come strumento di estensione dell'influenza Russa".
Parole anche per il responsabile della Farnesina. Il ministro degli Esteri Franco Frattini viene infatti descritto come "uno statista di comprovata esperienza" che avrebbe avuto un sempre "maggior peso nel determinare" la politica estera. "Dall'osservatorio privilegiato di chi conosce l'Italia e la sua popolazione da più di quarant'anni - conclude Spogli - nonostante gli insuccessi e le incapacità dei suoi rappresentanti istituzionali, bisogna riconoscere nell'Italia un alleato sincero e affidabile".
L'Italia e gli Usa hanno collaborato per molti anni anche nella politica internazionale e con successo, ha scritto l'ex ambasciatore ma "questo non significa che l`Italia rappresenti sempre il partner ideale per sostenere gli sforzi degli Usa. Il lento ma sostanziale declino economico del Paese minaccia la sua capacità di avere un peso sulla scena internazionale. E la sua classe dirigente dimostra spesso di non avere una visione strategica - caratteristica sviluppatasi attraverso decenni di coalizioni di governo instabili e di breve durata. Le istituzioni italiane non sono sviluppate come sarebbe opportuno aspettarsi da un moderno Paese europeo".
"Il primo ministro Silvio Berlusconi è involontariamente diventato il simbolo di questo processo. Le sue continue gaffe e la sua povertà di linguaggio hanno più di una volta offeso gran parte del popolo italiano e molti leader europei. La sua chiara volontà di anteporre i propri interessi personali a quelli dello stato, il suo privilegiare le soluzioni a breve termine a discapito di investimenti lungimiranti, il suo frequente utilizzo delle istituzioni e delle risorse pubbliche per ottenere benefici elettorali sui suoi avversari politici hanno danneggiato l`immagine dell'Italia in Europa, creato un tono disgraziatamente comico alla reputazione dell'Italia in molti settori del governo statunitense". Nei 4.000 cable, di cui La Repubblica e l'Espresso hanno iniziato la pubblicazione, si legge anche un consiglio della diplomazia americana al presidente Obama in vista del G8 dell'Aquila: "Berlusconi danneggia l'Italia ma ci è utile e va aiutato: Obama deve salvarlo al G8 dell'Aquila".
Quanto alla politica estera, secondo gli stessi dispacci, Berlusconi si è "autoconferito il ruolo di mediatore mondiale, senza alcun tipo di coordinamento esterno". Non mancano, però, parole di apprezzamento: "l'Italia ha fatto molti sforzi - alcuni più seri, altri meno - per mantenere una posizione d'influenza e rilevanza internazionale" e "quando le è stato richiesto, è sempre riuscita a supportare la nostra leadership: in Iraq, in Afghanistan o in Medio Oriente".
Ancora un consiglio all'amministrazione Usa: "La combinazione tra declino economico e idiosincrasie politiche ha spinto molti leader europei a denigrare i contributi italiani, e di Berlusconi. Noi non dobbiamo farlo" ha suggerito Spogli che ha citato l'importanza dell'"influenza italiana nei Balcani"; il "ruolo determinante al mantenimento della pace in Libano e in Afghanistan"; gli investimenti italiani "decisivi per ogni comune politica di sicurezza energetica Ue-Usa che voglia contenere l'incremento dell'utilizzo impudente e aggressivo di Putin dell'energia come strumento di estensione dell'influenza Russa".
Parole anche per il responsabile della Farnesina. Il ministro degli Esteri Franco Frattini viene infatti descritto come "uno statista di comprovata esperienza" che avrebbe avuto un sempre "maggior peso nel determinare" la politica estera. "Dall'osservatorio privilegiato di chi conosce l'Italia e la sua popolazione da più di quarant'anni - conclude Spogli - nonostante gli insuccessi e le incapacità dei suoi rappresentanti istituzionali, bisogna riconoscere nell'Italia un alleato sincero e affidabile".











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