Imminente l'attacco contro Gheddafi, aerei e basi: l'Italia in trincea
Venerdí 18.03.2011 12:50
Gli attacchi aerei contro le truppe di Gheddafi, autorizzati dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, avranno luogo "in tempi rapidi", dice la Francia ma parlando alla tv libica il leader Gheddafi replica duramente: se le potenze occidentali attaccheranno sarà "l'inferno". Nel frattempo il governo italiano si incontra con i vertici militari per definire una linea operativa
e sul terreno continua l'offensiva delle truppe lealiste contro Misurata. Il contributo italiano alla no fly zone è infatti al centro di un vertice interministeriale sulla situazione in Libia. Parteciperanno alla discussione anche i servizi di sicurezza e i vertici militari.Tra i ministri, saranno presenti fra gli altri il titolare della Difesa Ignazio La Russa e quello degli Esteri Franco Frattini che in seguito riferiranno in parlamento. Nonostante l'avvertimento di Tripoli - "l'Italia resti fuori" dall'intervento militare -, il nostro paese parteciperà alle operazioni per la no fly zone. L'italia potrebbe mettere a disposizione basi aeree e velivoli. Secondo quanto si è appreso, si starebbe pensando a Trapani Birgi in Sicilia, e a Gioia del Colle in Puglia. Nell'isola, avrà certamente un ruolo di primo piano anche la base Usa di Sigonella. Non è escluso, ma al momento appare una soluzione remota, che si possa fare ricorso anche a Pantelleria e Lampedusa. La situazione sul terreno intanto resta invariata.
Le truppe fedeli a Muammar Gheddafi stanno pesantemente bombardando la città di Misurata e tentano di entrare in città mentre si combatte anche nell'ovest a zenten e Nalut. La risoluzione Onu è stata varata con dieci voti favorevoli, zero contrari e cinque astensioni, ovvero quelle di Cina, Russia, Germania, India e Brasile. nella notte il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha chiamato il capo di stato francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro britannico David Cameron per coordinare una strategia: "la Libia deve conformarsi immediatamente alla risoluzione e le violenze contro la popolazione civile devono finire", hanno concordato i tre leader. Alla notizia dell'approvazione della no fly zone, scene di giubilo hanno avuto luogo a Bengasi, dove i ribelli potrebbero essere presto attaccati dalle truppe di Gheddafi. Anche se ieri sera, secondo quanto riferisce la Cnn, le autorità di Tripoli avrebbero cambiato strategia: "Ho appena ricevuto una chiamata da uno dei figli di Gheddafi, Seif", ha spiegato un corrispondente della Cnn a Tripoli, Nic Robertson. "Ha detto che stavano cambiando tattica su Bengasi, che l'esercito non sarebbe entrato in città. Prenderà posizione attorno al bastione" dei ribelli, ha aggiunto il giornalista. La comunità occidentale, questa mattina, prosegue a mobilitarsi. Numerosi i paesi che hanno annunciato già la loro partecipazione alle operazioni militari. A parte la Francia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna - il premier David Cameron spiegherà oggi al parlamento i dettagli della partecipazione britannica -, il Canada ha annunciato l'invio di sei cacciabombardieri, mentre la Norvegia ha assicurato la sua collaborazione. La Danimarca, d'altro canto, chiederà il via libera per l'invio degli F-16, mentre Varsavia ha sottolineato che garantirà appoggio logistico, senza intervenire direttamente nella missione. Il Qtar, infine, è stato il primo paese dell'area del Golfo ad annunciare ufficialmente la sua adesione.
L'Italia nelle prossime ore "dovrà prendere decisioni impegnative, difficili, su quello che sta succedendo in Libia". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al termine del suo discorso al Teatro Regio di Torino, aggiungendo: "Non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica repressione di libertà e di diritti umani in quel Paese. Se pensiamo a che cosa è stato il movimento risorgimentale come movimento liberale e rinnovatore non possiamo ammettere - ha aggiunto il capo dello Stato - che vengono calpestate le speranze di un risorgimento anche nel mondo arabo".
http://affaritaliani.libero.it/politica/imminente_attacco_contro_gheddaffi180311.html
0 commenti:
Posta un commento