Polemica per il duce usato come testimonial elettorale a Pomezia
Manifesti e volantini stampati da un candidato vicino alla Polverini. Lei: "Ritirarli subito"
Roma, 4 mag. (TMNews) - E' polemica per alcuni manifesti elettorali a Pomezia, in provincia di Roma, in cui compare l'immagine di Benito Mussolini. Nei giorni scorsi centinaia di volantini e poster inneggianti al Duce del candidato Gianluca Caprasecca (lista Città Nuove, vicina alla governatrice Renata Polverini) sono comparsi nella cittadina alle porte di Roma. "Lui (Mussolini, ndr) ha fondato Pomezia. A noi il compito di farla crescere. Rispetto e Onore. Vota Caprasecca", si legge nel materiale elettorale in cui, a fare da sfondo alle parole, c'è un'immagine del dittatore fascista.
Sulla questione è intervenuta la governatrice Polverini che, messa al corrente della veridicità della notizia, ha spiegato: "Prenderemo i provvedimenti che dobbiamo prendere e faremo ritirare immediatamente questo materiale". Una presa di posizione che però non placa lo scontro politico sulla vicenda. Il consigliere regionale del Pd, Tonino D'Annibale, chiede di indagare per apologia di fascismo: "Chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche, viola la legge e incorre in pene detentive e sanzioni pecuniarie. In pratica - sottolinea il consigliere - commette un reato che molti sembrano non ricordare più: apologia del fascismo".
http://notizie.virgilio.it/cronaca/polemica-per-duce-usato-come-testimonial-elettorale-a-pomezia_148360.html
Sulla questione è intervenuta la governatrice Polverini che, messa al corrente della veridicità della notizia, ha spiegato: "Prenderemo i provvedimenti che dobbiamo prendere e faremo ritirare immediatamente questo materiale". Una presa di posizione che però non placa lo scontro politico sulla vicenda. Il consigliere regionale del Pd, Tonino D'Annibale, chiede di indagare per apologia di fascismo: "Chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche, viola la legge e incorre in pene detentive e sanzioni pecuniarie. In pratica - sottolinea il consigliere - commette un reato che molti sembrano non ricordare più: apologia del fascismo".
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