Stop ai coffee shop di Amsterdam?
In vista delle elezioni per il rinnovo del Senato, le proposte politiche fioccano: c’è chi pensa di vietare l’ingresso ai turisti stranieri
Amsterdam, lo spinello libero, mito e meta di generazioni di sconvolti, la trasgressione a portata di mano, senza complicazioni di sorta. Basta pagare. Adolescenti, giovani che prendono e partono, magari per un solo week end, per vivere un’ebbrezza altrimenti impossibile in patria: la suggestione di una ribellione al contrario. Quel che di consueto è illecito, qui viene consentito. Una pratica illegale un po’ ovunque, che qui assume i crismi della tradizione. Non solo per questo, certo, ma anche (e soprattutto, specie tra i più giovani) per questo è conosciuta l’Olanda, con i suoi Coffe Shop.
A breve, probabilmente, tutto ciò esisterà solo nei ricordi di chi ha fatto in tempo a intraprendere quel viaggio all’insegna delle cosiddette droghe leggere. Tra poco si terranno le elezioni per rinnovare il Senato: il governo di destra vacilla, è alla disperata ricerca di consensi e vuole intercettarli tra i moderati. Via i Coffee Shop dalle vicinanze delle scuole, tanto per cominciare. Se il locale è posto a meno di 350 metri, chiude. Gli stranieri, poi. Ai turisti sarà permesso accedervi, e consumare, solo se in possesso di una pass, il "wietpassen",o “weed pass” (letteralmente, “erba pass”).
Sui gestori pioveranno tante e tali norme che, di fatto, impediranno il proseguimento dell’attività. Finora normative contrastanti, legislazioni intricate, la mancata applicazione delle medesime e regolamenti comunali lassisti, hanno fatto sì che nei coffe shop si continuasse a spacciare per anni in un regime di semi-legalità. Cannabis, cannabinoidi, marijuana e hashish: ecco cosa cerca chi va in un coffee shop. Un tempo (ma ora sono illegali) anche i famosi funghetti allucinogeni.
I coffee shop sono diffusi in tutta l’Olanda, ad Amsterdam sono concentrati, in particolare, nel quartiere a luci rosse, in Harlemstraat e Utrechstraat. Sono presenti in 105 delle 443 municipalità e ci sono in tutto 702 licenze, numero che da 10 anni è rimasto invariato. Gli esercizi comunque non possono farsi pubblicità, vendere sostanze a minorenni o consentire il consumo di droghe pesanti.
Amsterdam, lo spinello libero, mito e meta di generazioni di sconvolti, la trasgressione a portata di mano, senza complicazioni di sorta. Basta pagare. Adolescenti, giovani che prendono e partono, magari per un solo week end, per vivere un’ebbrezza altrimenti impossibile in patria: la suggestione di una ribellione al contrario. Quel che di consueto è illecito, qui viene consentito. Una pratica illegale un po’ ovunque, che qui assume i crismi della tradizione. Non solo per questo, certo, ma anche (e soprattutto, specie tra i più giovani) per questo è conosciuta l’Olanda, con i suoi Coffe Shop.
A breve, probabilmente, tutto ciò esisterà solo nei ricordi di chi ha fatto in tempo a intraprendere quel viaggio all’insegna delle cosiddette droghe leggere. Tra poco si terranno le elezioni per rinnovare il Senato: il governo di destra vacilla, è alla disperata ricerca di consensi e vuole intercettarli tra i moderati. Via i Coffee Shop dalle vicinanze delle scuole, tanto per cominciare. Se il locale è posto a meno di 350 metri, chiude. Gli stranieri, poi. Ai turisti sarà permesso accedervi, e consumare, solo se in possesso di una pass, il "wietpassen",o “weed pass” (letteralmente, “erba pass”).
Sui gestori pioveranno tante e tali norme che, di fatto, impediranno il proseguimento dell’attività. Finora normative contrastanti, legislazioni intricate, la mancata applicazione delle medesime e regolamenti comunali lassisti, hanno fatto sì che nei coffe shop si continuasse a spacciare per anni in un regime di semi-legalità. Cannabis, cannabinoidi, marijuana e hashish: ecco cosa cerca chi va in un coffee shop. Un tempo (ma ora sono illegali) anche i famosi funghetti allucinogeni.
I coffee shop sono diffusi in tutta l’Olanda, ad Amsterdam sono concentrati, in particolare, nel quartiere a luci rosse, in Harlemstraat e Utrechstraat. Sono presenti in 105 delle 443 municipalità e ci sono in tutto 702 licenze, numero che da 10 anni è rimasto invariato. Gli esercizi comunque non possono farsi pubblicità, vendere sostanze a minorenni o consentire il consumo di droghe pesanti.
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