Effetto Libia sul prezzo benzina, la verde tocca quota 1,6 euro al litro. Il Codacons: "Ad Agosto sfiorerà i 2 euro"
Nuovi rialzi per il prezzo della benzina dovuti soprattutto ad un aumento dei prezzi dei prodotti raffinati sul mercato del Mediterraneo. Eni ed Esso hanno ritoccato al rialzo i listini, con un aumento di 0,5 cent al litro. La verde si attesta a 1,55 euro al litro superando in alcuni casi, soprattutto al Sud, 1,6 euro al litro. Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia e Staffetta quotidiana questa mattina i prezzi consigliati del Cane a sei zampe aumentano di 0,5 centesimi al litro sulla benzina e di 0,8 centesimi al litro sul gasolio. I prezzi medi si attestano a 1,546 euro/litro per la benzina e a 1,437 euro/litro per il gasolio.
A livello Paese, la media dei prezzi praticati della benzina (in modalità servito) va dall`1,543 euro/litro degli impianti Tamoil all`1,549 di Eni e Q8 (no-logo a 1,459 euro/litro). Per il diesel si passa dall`1,430 euro/litro delle stazioni di servizio Tamoil all`1,439 rilevato negli impianti Q8 (le no-logo a 1,372). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,789 euro/litro registrato nei punti vendita Eni allo 0,798 euro/litro degli impianti Q8 e Tamoil (0,772 euro/litro le no-logo). Quanto ai differenziali geografici, a Napoli e in generale in Campania i prezzi consigliati in modalità "servito" superano quota 1,6 euro/litro (1,601 euro/litro, comprensivo di tre centesimi circa di addizionale regionale). Il prezzo consigliato più basso si trova invece in Veneto e in alcune grandi città (Roma, Milano, Torino) a 1,534 euro/litro. Quanto al gasolio, punte massime come al solito in Sicilia, in particolare nel palermitano (1,477 euro/litro), mentre le punte minime si registrano nel nordest sa quota 1,423 euro/litro.
Il Codacons: “Di questo passo ad Agosto costerà 2 euro al litro” - Se gli aumenti continuano di questo passo "il prezzo della benzina ai distributori raggiungerà quota 2 euro al litro entro il mese di agosto". Lo prevede il presidente del Codacons Carlo Rienzi che, in una nota, afferma: "solo tre mesi fa un litro di verde costava quasi il 13% in meno rispetto ai record fatti registrare oggi in Campania: ciò significa che, a questo ritmo, la benzina potrebbe arrivare a quota 1,8 euro/litro entro il mese di giugno". "E il Governo resta a guardare, senza adottare alcun provvedimento per aiutare i cittadini - continua Rienzi - mentre gli automobilisti sono costretti a sborsare quasi 7 euro in più a pieno rispetto a 3 mesi fa".
Preoccupazione di Federconsumatori e Adusbef - I presidenti delle associazioni Federconsumatori e Adusbef Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti si dicono "estremamente preoccupati" per i rialzi del prezzo della benzina: "La situazione non sta in piedi - dichiarano in una nota - a questi prezzi non si è arrivati nemmeno quando il petrolio si trovava a 147 dollari al barile nel 2008. Oggi - spiegano - il petrolio si trova a quota 100 dollari al barile ma, anche considerando la rivalutazione del dollaro sull'euro, non ci si avvicina neanche lontanamente ai livelli registrati tre anni fa. Ci chiediamo quando qualcuno si deciderà a intervenire, ci sono delle norme che permettono il calmieramento dei prezzi, e far respirare gli automobilisti già colpiti dal aumento generale della spesa pro-capite".
Accisa mobile per compensare l'aumento della tassazione - Trefiletti e Lannutti ribadiscono l'urgenza dell'applicazione della cosiddetta 'accisa mobile' che permetta di compensare l'aumento della tassazione, e chiediamo che si acceleri l'avvio della riforma del settore secondo le linee già definite nel protocollo con la filiera petrolifera: la Commissione sulla doppia velocità dei prezzi, che però ribadiamo dovrà avere carattere istituzionale; la razionalizzazione della rete; l'apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione così come avviene in Europa (ciò consentirebbe di risparmiare fino a 8-9 centesimi al litro); il blocco settimanale degli aumenti". Queste misure - concludono - "da attuare al più presto, potranno finalmente dare un po' di sollievo agli automobilisti che continuano a pagare 7-8 centesimi in più al litro, con ricadute di 198 euro annui (108 per costi diretti e 90 per costi indiretti)".
L’Unione petrolifera: “Prezzi in linea” - "I prezzi dei carburanti praticati sulla rete di distribuzione italiana sono assolutamente in linea con gli andamenti dei mercati internazionali e coerenti con quanto accaduto nel 2008, contrariamente a quanto erroneamente sostenuto dalle associazioni dei consumatori". Lo afferma l'Unione petrolifera in una nota. "Posto che oggi il Brent viaggia intorno ai 116 dollari/barile e che le quotazioni dei prodotti raffinati rilevati dal Platts sono molto vicine ai valori del 2008 - sottolinea l'Up - a pesare sui prezzi rispetto ad allora è il peggioramento del cambio euro/dollaro. Infatti, nel luglio del 2008 il cambio euro/dollaro valeva 1,59 mentre oggi è a 1,38 e ciò equivale ad un maggior costo stimato 6-7 centesimi euro/litro".
02 marzo 2011
Redazione Tiscali