Cernobyl, 25 anni fa il disastro che sconvolse l'Europa
Nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1986 esplose il reattore n.4. E' considerato il più grave incidente del genere nella storia
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L'11 marzo 2011 terremoto e tsunami hanno sconvolto il Paese provocando anche un incidente nucleareQuella notte i sistemi di sicurezza furono staccati per un test, che divenne fatale. Fu liberata radioattività tra i 50 e i 250 milioni di Curie, una quantità circa cento volte maggiore rispetto a quella delle bombe americane su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. All'interno del reattore erano custodite circa 200 tonnellate di uranio. Secondo gli esperti fuoriuscirono circa il 50% di iodio e il 30% di cesio, disperdendosi nell'atmosfera. La nube radioattiva si spostò verso gran parte d'Europa, colpendo soprattutto Bielorussia e Russia.
Al summit internazionale di Kiev per il 25esimo anniversario del disastro Igor Gramotkin, oggi direttore del sito di Chernobyl, pochi giorni fa ha messo in chiaro che il 95% di tutto il materiale radioattivo è ancora sotto le macerie e continua a sprigionare radioattività pari a 15 milioni di Curie. La conferenza dei donatori nella capitale ha raccolto 550 milioni di euro per la costruzione del nuovo sarcofago e del nuovo impianto di stoccaggio per le scorie che dovrebbero essere terminati entro il 2015. Per coprire il costo totale di oltre 1,5 miliardi di euro mancano ancora circa 200 milioni.
Rispetto all'incidente giapponese di Fukushima, anch'esso classificato al livello 7 sulla scala internazionale "Ines", l'incidente nella centrale ucraina è considerato dagli esperti più grave per la maggior fuga di materiale radioattivo e gli effetti sulla salute e sull'ambiente nell'area.
Secondo l'Iaea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) l'esplosione portò la contaminazione più elevata in un'area nel raggio di 100 km dalla centrale, con la concentrazione maggiore di isotopi di stronzio, cesio e plutonio. Oggi la zona entro un raggio di trenta km è ancora interdetta all'accesso pubblico, ma con permessi speciali anche i turisti possono arrivare allo spiazzo davanti al reattore e spingersi sino alla città fantasma di Pripyat.
Le città di Cernobyl (15 mila abitanti) e Pripyat (50 mila) furono evacuate nel giro di 36 ore dopo l'incidente. Nei giorni successivi circa 130 mila persone in un raggio di 30 km dovettero lasciare le proprie case. In totale furono circa 350 mila le persone evacuate dalla regione e costrette a trasferirsi altrove. A venticinque anni dalla catastrofe regna ancora incertezza sul numero delle vittime causate direttamente dalle radiazioni, che l'Iaea quantifica comunque in circa 4.000. Ma cifre non ufficiali alzano il numero sino a 25 mila.
Ausra Kesminiene, rappresentante dell'Agenzia per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità, alla conferenza di Kiev ha lanciato un appello per nuovi studi e ricerche sul lungo periodo "perché gli effetti dell'incidente continuano ancora oggi e non sono ancora del tutto noti". Anche sui danni e i disturbi psicologici che possono aver interessato i cinque milioni di persone esposti a radiazioni sopra la norma appena dopo l'esplosione nelle tre repubbliche ex sovietiche interessate non si hanno dati sicuri e condivisi.
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