Cabine telefoniche in via di estinzione, un’email per salvarle
La cavalcata della telefonia mobile sta per decretare la fine di un vero e proprio simbolo della comunicazione dal secondo dopoguerra ad oggi, la cabina telefonica. Apparsa in Italia per la prima volta nel ’52, in piazza San Babila a Milano, la cabina sta per scomparire, o quantomeno per diventare una vera rarità. Ma c’è un modo per salvarne alcuni esemplari e a decretare quali, potremmo essere proprio noi, con un’email all’Agcom.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, pur avendo autorizzato Telecom Italia alla rimozione di molti dei telefoni pubblici italiani, ha anche attivato un indirizzo email dedicato – cabinatelefonica@agcom.it – dove raccogliere le segnalazioni dei cittadini che vogliono mantenere attiva una determinata cabina telefonica. Con almeno 30 giorni di anticipo verrà infatti affisso un cartello che anticipa la prossima rimozione del telefono pubblico, dove viene indicata la modalità per richiederne, con adeguate motivazioni, la “salvaguardia”. Va sottolineato che in alcuni casi il servizio pubblico rimarrà comunque attivo, come nelle scuole, nelle caserme e negli ospedali.
Si tratterà comunque di un passaggio abbastanza graduale, che prevede un limite di 30mila cabine telefoniche rimovibili ogni anno. Stando ai dati di Telecom Italia, al momento i telefoni pubblici sono circa 130mila, meno della metà di quelli disponibili 10 anni fa. Un dato che rispecchia un deciso calo di utilizzo delle stesse cabine, crollato del 90% dal 2001 ad oggi, sia in termini di telefonate che di durata media delle conversazioni. L’Italia, va infine sottolineato, è il paese europeo con la maggiore concentrazione di telefoni pubblici per abitante, ben un apparecchio ogni 450 cittadini.
http://www.jugo.it/costume/cabine-telefoniche-estinzione-salvarle-22497/
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