Che fine ha fatto… la Frizzy Pazzy?
I chewing gum scoppiettanti erano oggetti di culto negli anni Ottanta e negli anni Novanta. In Italia sono ancora in commercio
lunedì, 10 ottobre 2011 - 9:10
- Ricordate Frizzy Pazzy, quella specie di polverina che una volta messa in bocca comincia a scoppiettare e poi si trasforma in un chewing gum? Negli anni '80 e nei primi '90 era un vero e proprio cult, e non solo per bambini e adolescenti. Navigando in Rete e leggendo i commenti dei consumatori nostalgici, la domanda più frequente è: "Che fine hanno fatto?". Yahoo! Finanza ha fatto una piccola indagine per saperne di più e ricostruire la storia e l'evoluzione di questo prodotto così popolare fino a qualche anno fa.
Il primo dato emerso, che sicuramente tranquilizzerà gli amanti della "popping gum", è questo: le Frizzy Pazzy sono ancora in commercio anche in Italia. Certo, non hanno la stessa diffusione che avevano una ventina di anni fa, ma ci sono ancora. A garantirlo è l'azienda spagnola che al momento le produce, la Zeta Espacial. La compagnia, che ha sede a Barcellona, ha riferito che sono commercializzate in tutto il territorio nazionale e sono disponibili, oltre che nei centri di vendita all'ingrosso, soprattutto in grandi centri commerciali, supermercati, negozi di caramelle e dolciumi, punti "shop" dei distributori di benzina e dei cinema multisala. I gusti che vanno per la maggiore sono Cola e Fragola. A distribuire il prodotto in Italia è la Casa del dolce, un'impresa dolciaria del Bergamasco. La produzione e la vendita — assicurano dalla Zeta Espacial - è proseguita senza interruzione sin dal 1986, l'anno in cui sono nate le Frizzy Pazzy. E ancora adesso, sia da noi che in altri mercati europei, vengono sperimentati nuovi gusti oltre a quelli classici.
La storiaFrizzy Pazzy compie quest'anno il suo venticinquesimo anniversario. E' apparsa sul mercato, come detto, nel 1986 e a lanciarla fu una compagnia italiana, Sidas Dolciaria. L'azienda che all'epoca si occupava della distribuzione sul territorio, oltre alla Sidas, era la San Carlo. Le prime qualità a disposizione erano Fragola e Tuttifrutti. Si trovavano in confezioni di vari colori (gialla, rossa, verde) a seconda del gusto dei chewing gum. I numeri furono subito notevoli. Nel primo anno di commercializzazione (dal 1986 fino a inizio 1987) furono vendute circa 25 milioni di bustine. Un risultato significativo, anche tenendo conto che all'epoca gli italiani tra i 5 e i 14 anni, il target di riferimento, erano all'incirca 7 milioni. Il boom dei primi anni era determinato anche dalla capillarità della distribuzione e dal successo delle campagne pubblicitarie, fatte in prevalenza da spot nelle Tv generaliste.
Ecco uno spot televisivo delle Frizzy Pazzy che andava in onda nel 1988. Nel jingle, che sicuramente gli appassionati ricorderanno, si sentiva lo slogan: "Frizzy Pazzy, la gomma più frizzante che c'è"
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Il chewing gum interattivoUno dei principali vantaggi competitivi della Frizzy Pazzy era il fatto che si presentavano sul mercato come i primi "chewing gum interattivi". Il significato è duplice. Venivano definiti così perché in un unico prodotto "interagivano" la gomma da masticare, la caramella, il suono emesso dallo scoppio e il divertimento che ne conseguiva. In più, erano "interattivi" perché a innescare le piccole esplosioni erano naturalmente i consumatori masticandoli e potevano divertirsi anche con gli amici, giocando per esempio a consumare Frizzy Pazzy a bocca aperta. E' stato questo elemento di interattività, probabilmente, che più di ogni altro ha contribuito a rafforzare il brand e a renderlo popolare verso una platea di consumatori così vasta. In quel periodo storico, il prodotto è riuscito a imporsi tra i marchi leader della categoria di mercato delle "popping gum" (gomme scoppiettanti), senza invadere il mercato delle gomme da masticare "classiche".
La nostalgiaAl momento, visto che la distribuzione del prodotto è molto meno ampia che in passato, Frizzy Pazzy si regge soprattutto sull'effetto nostalgia: molti dei consumatori italiani attuali sono infatti gli adulti che vogliono riprovare per un attimo la sensazione provata da ragazzi quando mettevano in bocca la gomma e la sentivano scoppiettare. Inoltre, stando a quanto afferma l'azienda di Barcellona che le produce, nel nostro Paese ci sarebbe una nuova generazione di baby-clienti (i numeri però non sono stati resi noti) composta dai figli dei clienti dell'epoca. I genitori, quindi, che ora hanno tra i 30 e i 40 anni, acquisterebbero bustine di Frizzy Pazzy per far provare ai propri pargoli lo stesso divertimento "interattivo" sperimentato in gioventù con il prodotto.
Tradizione e innovazionePer fare in modo che il prodotto riscuotesse sempre un certo successo, sia l'azienda italiana che lo ha creato sia quella spagnola che ne ha rilevato la produzione hanno mantenuto intatta la formula originale delle Frizzy Pazzy. Tuttavia, per aggiornare le gomme scoppiettanti e tenerle al passo con i tempi la compagnia produttrice ha apportato anche delle innovazioni: negli anni ha cercato di migliorare e ampliare i gusti e ha agito sul prodotto dal punto di vista "tecnologico" per fare in modo che l'esplosione avesse un suono ancora più forte: una strategia, questa, per far divertire di più i bambini, visto che lo scoppio del chewing gum è uno degli "asset" principali delle Frizzy Pazzy.
La mascotte e il packagingUn processo di evoluzione c'è stato anche per la mascotte delle Frizzy Pazzy (una gomma dai tratti umani, con occhi, bocca, braccia e gambe) e per il packaging. La prima è stata leggermente modificata e resa più moderna e accattivante per rispondere all'immaginario dei bambini negli anni 2000. Quanto al packaging, in Italia si è mantenuto molto simile alle origini, con piccole modifiche. Le confezioni cambiano però a seconda dei mercati: ogni Paese, infatti, ha specificità diverse, soprattutto riguardo alla presentazione dei testi sulla bustina.
http://it.finance.yahoo.com/notizie/Che-fine-la-Frizzy-Pazzy-yfin-2187935040.html?x=0
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